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Stagione 2022-23 / Opere

Orfeo ed Euridice

Durata: 100 minuti

Teatro Massimo

Biglietti da € 18,00

Lo spettacolo

Dal 19 al 21, 23,24 e 26 Settembre 2023 |Sala Grande, Teatro Massimo

Azione teatrale per musica in tre atti
di
Christoph Willibald Gluck
Direttore Gabriele Ferro
Regia e coreografia Danilo Rubeca
Scene Domenico Franchi
Costumi Alessio Rosati
Luci Marco Giusti
Assistente alla regia e alla coreografia Emanuele Burrafato
Assistente alle scene Francesca Nieddu
Assistente ai costumi Rosa Mariotti
Nuovo allestimento
 

Personaggi e interpreti

Orfeo Filippo Mineccia
Euridice Federica Guida
Amore Nofar Yacobi

Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo
Maestro del Coro Salvatore Punturo
Direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau

Durata: un’ora e 40 minuti circa senza intervallo

La Prima del 19 settembre sarà trasmessa in diretta streaming sulla WebTV del Teatro

Introduzione all’ascolto

• Giovedì 14 settembre, ore 18.00 in Sala Onu, Invito all’ascolto a cura dell’Associazione Amici del Teatro Massimo con Lorenzo Mattei
• Martedì 19 settembre,
ore 18:30 in Sala Onu, Vi racconto l’opera con Beatrice Monroy, Sabrina Petyx e Gigi Borruso

Argomento

ATTO I

Un coro di ninfe e pastori canta in segno di lutto presso la tomba di Euridice (“Ah, se intorno a quest’urna funesta”). Orfeo chiede loro di lasciarlo solo, ed esprime il suo dolore per la morte della moglie, la sua rabbia contro gli dei crudeli, e la sua decisione di riportare in vita Euridice (“Chiamo il mio ben così”). Appare Amore che dice ad Orfeo che Giove gli ha concesso di scendere agli inferi per tentare di riconquistare la moglie. Orfeo dovrà placare le Furie con la sua musica e riportare Euridice in superficie senza mai girarsi a guardarla o spiegarle il suo comporta- mento; altrimenti la perderà per sempre (“Gli sguardi trattieni”). Orfeo si dirige all’Ade, con la lira come unica arma.

ATTO II

Le porte dell’Ade sono custodite dalle Furie e dai demoni, che minacciano Orfeo con le loro danze (“Chi mai dell’Erebo fra le caligini”). Orfeo canta la sua dispera- zione accompagnandosi con la lira (“Deh, placatevi con me”). Le Furie inizialmente rifiutano di farlo accedere ai Campi Elisi. Poi gradualmente vanno cedendo ai suoi lamenti, toccate dal suo canto, e gli lasciano passare le porte degli inferi. La scena è ora nei Campi Elisi, dove giunge Orfeo alla ricerca di Euridice (“Che puro ciel”). Gli Spiriti Beati rendono Euridice, velata, ad Orfeo, ed egli si affretta a condurla via, senza volgere lo sguardo verso di lei.

ATTO III

Orfeo ed Euridice hanno lasciato gli inferi e stanno tornando in superficie. Euridice, che non conosce la proibizione degli dei, trova sospetto il comportamento di Orfeo e gli chiede spiegazioni, o almeno che la guardi per un minuto (“Vieni, appaga il tuo consorte”). Orfeo tenta di tenere il viso distolto da lei e di riportarla sulla terra, ma quando Euridice si accascia a terra è costretto a infrangere il volere divino. Appena i loro sguardi si incontrano, Euridice muore nuovamente dandogli un ultimo addio. Orfeo è disperato e sta per uccidersi (“Che farò senza Euridice”). Ma appare nuovamente Amore e annuncia che l’amore e la fedeltà di Orfeo hanno commosso ancora gli dei. Euridice è restituita alla vita, e godranno insieme piaceri e amore sulla terra (“Divo Amor, son tue pene”). Ninfe e pastori celebrano con danze il potere di Amore (“Trionfi Amore”).

La locandina