Ieri la prima al Teatro Massimo per Das Paradies und die Peri. Il poema di redenzione di Schumann in scena con Anagoor e Gabriele Ferro. Un viaggio nelle profondità del sentire umano e nell’Oriente di oggi.

Applausi commossi e convinti ieri giovedì 24 ottobreper la prima di Das Paradies und die Peri (Il Paradiso e la Peri), il capolavoro di Robert Schumann basato sulla traduzione tedesca del poema di Thomas Moore Lalla Rookh, per la prima volta in scena al Teatro Massimo di Palermo nella visione scenica di Anagoor e con la direzione musicale di Gabriele Ferro. L’impianto scenico creato da Anagoor ha fatto sì che, smontata la buca dell’orchestra, una lunga gradinata coperta da un tappeto orientale si stendesse dalla platea fino al fondo della scena. Il palcoscenico diveniva quindi uno spazio unico con la sala: orchestra, coro e solisti si ritrovavano tutti raccolti ad agire intorno a uno schermo centrale, sul quale prima dell’inizio dello spettacolo e poi a conclusione splendeva in rosa il nome di Allah. Su questo nome luminoso calava poi subito uno schermo nero, a simboleggiare l’esclusione della Peri dal Paradiso: i suoi viaggi alla ricerca del tesoro più grande sulla Terra, per poter essere di nuovo ammessa nel mondo superiore, la portano a vagare per l’Oriente. Le tre tappe del viaggio erano anche proiettate sullo schermo centrale, perché il regista Simone Derai della Compagnia Anagoor (Leone d’Argento per il Teatro alla Biennale di Venezia nel 2018) ha realizzato le riprese in Iran, dal nord al Golfo Persico, e poi in Turchia e lungo i martoriati confini siriani per primo e terzo episodio (da Moore situati in India e in Siria) e al Museo Egizio di Torino per il momento centrale, che nell’oratorio si svolge alle foci del Nilo. Un allestimento estremamente rispettoso della musica di Schumann che parla di redenzione e di ricerca interiore. E proprio Robert Schumann, con la sua famiglia, appariva nel film all’inizio e nei momenti di svolta dell’azione: il compositore, come la Peri, ha ricevuto dei doni che lo distaccano dall’umanità ma, al tempo stesso, si trova schiacciato dal peso di una condanna, quella della malattia che lo priverà della lucidità e lo condurrà alla morte.

Il progetto artistico di Anagoor con regia, scene, costumi e video di Simone Derai si avvaleva della consulenza drammaturgica di Klaus-Peter Kehr e delle luci di Fabio Sajiz.

Applauditissimo il quintetto vocale: nella parte della Peri il soprano Sarah Jane Brandon,  con lei il soprano Valentina Mastrangelo, il mezzosoprano Atala Schöck, il tenore Maximilian Schmitt e il baritono Albert Dohmen, circondati dal Coro del Teatro Massimo diretto da Ciro Visco.

Assistente alla regia Marco Menegoni, assistente musicale alla regia Monica Tonietto, assistente alle scene Freddy Mason, assistente ai costumi Massimo Simonetto.

Alla prima erano presenti anche il sindaco di Berna Alec von Graffenried e una delegazione della città svizzera, ospiti nel palco reale di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente della Fondazione Teatro Massimo. 

Prossime recite sabato 26 ottobre alle ore 18.30, domenica 27 alle ore 17.30 e martedì 29 alle ore 18.30. 

Biglietti da 85 a 12 euro.

La biglietteria è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle ore 18.00 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima e fino a mezz’ora dopo l’inizio.

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Angela Fodale