27 febbraio, 2, 3. 4, 5 e 6 marzo: ore 10 e ore 11.30:( spettacoli riservati alle scuole)

28 febbraio ore 11: Speciale Famiglia

Sabato 27 febbraio alle ore 10 al Teatro Massimo debutta Scene da Bohème uno spettacolo di Lorenzo Mariani e Francesco Micheli, nuova produzione del Teatro per il progetto “La Scuola va al Massimo” che questa volta si apre ufficialmente anche alle famiglie: domenica 28 febbraio alle ore 11 andrà in scena una replica alla quale i bambini potranno venire a teatro accompagnati dai loro parenti adulti. Il bambino entrerà gratis e l’adulto accompagnatore pagherà un biglietto di 10 euro. Sarà un’occasione non certo frequente per vivere insieme l’esperienza di uno spettacolo teatrale, la magia del Teatro Massimo animato dalle note immortali di Puccini.

Scene da Bohème è uno spettacolo che vuole raccontare contemporaneamente due storie: quella dell’opera pucciniana e quella di chi dal 1896 la realizza in tutto il mondo con passione, professionalità, fantasia: per la prima volta gli spettatori conosceranno le tante persone che fanno l’opera davanti e dietro le quinte, dai cantanti ai macchinisti, al regista, al direttore d’orchestra, lo scenografo, gli artisti del coro, i professori d’orchestra, il corpo di ballo e così via.

Su una pedana collocata nella platea del teatro, il direttore artistico del Teatro Massimo Lorenzo Mariani, che cura la regia dell’edizione di Bohème in scena a febbraio e marzo per la Stagione 2010, impersonerà se stesso – un regista intento in una prova del capolavoro pucciniano. Sarà così lui a guidare gli spettatori verso la conoscenza dell’opera, dei suoi momenti musicali e narrativi, coinvolgendo i ragazzi nell’azione e parlando con loro di quanto avviene durante la preparazione di uno spettacolo. Il pubblico potrà così scoprire come nasce una messa in scena e confrontarne i preparativi con la realizzazione finale. L’apertura e la chiusura del sipario aiuteranno gli studenti a distinguere i momenti delle prove da quelli dello spettacolo finito.

Come accade nella realtà quotidiana del teatro, le prove di regia saranno accompagnate dal pianoforte, mentre per lo spettacolo in palcoscenico, ci sarà l’orchestra.

Sul palcoscenico, coi i solisti vocali, ci saranno Coro, Coro di voci bianche e Corpo di ballo del Teatro Massimo.

Scene da Bohème si apre con le prove del primo quadro di Bohème, nella soffitta parigina in cui abitano quattro amici. Questa prima parte avrà luogo principalmente sulla pedana. Quindi l’azione si sposterà gradualmente sul palcoscenico, dove verrà rappresentato per intero il secondo quadro dell’opera, ambientato al Caffé Momus nel Quartiere Latino. Verso la fine della scena, al passaggio della banda militare, i bambini e ragazzi del pubblico canteranno insieme al coro (Il tambur maggior). Lo spettacolo continuerò in un dialogo sempre più serrato fra pedana e palcoscenico fino alla fine della storia, dove ci sarà una sorpresa.

«Attraverso questo nuovo tassello del nostro Progetto di educazione all’ascolto “La Scuola va al Massimo”» – sottolinea il sovrintendente Antonio Cognata – «gli studenti potranno scoprire gli aspetti più nascosti e curiosi del lavoro di un Teatro, i meccanismi che regolano la messa in scena e l’impegno dei tanti che spesso non si vedono a spettacolo ultimato. Naturalmente sarà un’occasione in più per conoscere un capolavoro del teatro d’opera come La bohème che deve molto del suo successo proprio alle recite palermitane del 1896, quando il compositore fu festeggiatissimo dal pubblico dopo il parziale insuccesso del debutto torinese. Anche per questo noi ribadiamo con convinzione l’importanza dell’ascolto musicale a sostegno dell’educazione scolastica».

Per Scene da Bohème sono coinvolte l’Orchestra, il Coro, il Coro di voci bianche e il Corpo di ballo del Teatro Massimo; sul podio Giovanni Di Stefano; maestro del coro Andrea Faidutti; coreografie di Luigi Neri; luci di Christian Pinaud. La drammaturgia è di Francesco Micheli, la regia di Lorenzo Mariani, le musiche originali di Giacomo Puccini.

Ecco come Francesco Micheli, autore della drammaturgia, racconta lo spettacolo: «Una storia è un bene prezioso. Una bella storia è un tesoro che attira molti, e in molti se lo contendono. Nel Settecento un libretto poteva essere musicato decine e decine di volte da diversi compositori, desiderosi di aggiudicarsi la proprietà di quel gioiello. Nell’Ottocento questa pratica tende progressivamente a scomparire. La proprietà diventa esclusiva. È una corsa all’oro che mira alla conquista delle migliori storie. Tale competizione febbrile ha un esempio eccellente. Puccini e Leoncavallo, compositori di rango, concorrono al palio di un testo di Henri Murger Scene di Vita da Bohème, manifesto delle nuove generazioni artistiche. Vince Puccini: nel 1896 va in scena per prima la sua opera che – nonostante l’iniziale poco entusiasmo – avrà vita eterna e successo mondiale, mentre la creatura di Leoncavallo, travolta, cadrà nell’oblio. Tale raffronto non è balocco per curiosi: ci ricorda che per amare davvero Bohème bisognerebbe tornare alla storia raccontata da Murger. Bisognerebbe confrontare i due libretti per scoprire che Mimì non è una madonnina infilzata, ma una ragazza gaia e disperata, come la vita da Bohème. Bisognerebbe vivere l’opera, non solo ascoltarla. Bisognerebbe però conoscere e comprendere anche l’eroica fatica che quotidianamente affrontano gli artigiani del teatro quando la mettono in scena un’opera e contribuiscono alla sua immortalità: regista, cantanti, assistenti, tecnici. In questo caso come una famiglia che si raccoglie al capezzale di Mimì per riuscire a rendere condivisibile a tutti – in qualunque lingua e in qualunque luogo – un dramma da camera; per riuscire a rendere mitica una tragedia meschina e ordinaria. Per accompagnare i più giovani in questo mondo non sempre noto e fargli scoprire tutto questo il nostro spettacolo contiene due spettacoli: quello sul palcoscenico e quello in sala, le prove e il risultato finale. Tante persone, mille sentimenti, due storie, uno spettacolo, un cuore solo che batte al ritmo della musica di Puccini».

Come per gli altri spettacoli che nei mesi scorsi hanno animato “La Scuola va al Massimo” anche per Scene da Bohème gli studenti (dagli 8 ai 13 anni) delle scuole coinvolte (oltre 100 non solo da Palermo ma da tutta la Sicilia) saranno parte attiva e integrante della rappresentazione: preparati dagli operatori del teatro e dai loro insegnanti, saranno protagonisti dell’azione e canteranno nel celebre coro del secondo qualdro “Il tambur maggiore”.

Per informazioni e acquisto dei biglietti

Il costo del biglietto è di € 3 per gli studenti.

Per la rappresentazione di domenica 28 febbraio: biglietto per adulto € 10 / bambino omaggio con prevendita direttamente al botteghino del Teatro (tutti i giorni tranne il lunedì dalle ore 10 alle ore 15).


Le scuole interessate al progetto La scuola va al Massimo possono rivolgersi a:
Ufficio Marketing – Fondazione Teatro Massimo – piazza Verdi 1 – 90138 Palermo
tel. 0916053265 – fax 0916053342 – scuole@teatromassimo.it

La scuola va al Massimo è organizzata in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca, – Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo e l’Assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Palermo, e riceve il sostegno di un’importante azienda palermitana della moda, Giglio.

Per ulteriori informazioni e fotografie, utilizzare l’indirizzo email: stampatm@teatromassimo.it

Palermo, 16 febbraio 2010 (f.t.)

SCENE DA BOHÈME
Tante persone, mille sentimenti, due storie

Drammaturgia
Francesco Micheli

Regia
Lorenzo Mariani
Francesco Micheli

Musiche originali
Giacomo Puccini

Direttore
Giovanni Di Stefano

Maestro del coro
Andrea Faidutti

Maestro del coro di voci bianche
Salvatore Punturo

Coreografia
Luigi Neri

Luci
Christian Pinaud

Orchestra, Coro, Coro di voci bianche e Corpo di ballo del Teatro Massimo

Personaggi e interpreti
Il regista Lorenzo Mariani
L’aiuto regista Alberto Cavallotti
Mimì Rossana Potenza / Francesca Martorana (soprano)
Musetta Eleonora Cilli (soprano)
Rodolfo Mhung Hoon Ji / Giacomo Patti (tenore)
Marcello Giovanni Guagliardo / Giovanni Bellavia (baritono)
Schaunard Marco Camastra / Fabio Previati (baritono)
Colline Ernesto Morillo / Pietro Toscano (basso)

Lo spettacolo si svolge all’interno dell’impianto scenico di La bohème in scena al Teatro Massimo dal 24 febbraio al 6 marzo. Allestimento del Teatro Comunale di Bologna. Scene e costumi di William Orlandi.