Al fianco di Leo Nucci, per il ruolo del Duca di Mantova ci sarà Francesco Meli, tenore non ancora trentenne, senz’altro tra i più applauditi degli ultimi anni, impostosi nei maggiori teatri grazie alla bellezza e alla lucentezza del suo timbro. Gilda sarà invece il soprano francese Norah Amsellem, che le cronache internazionali descrivono come l’interprete oggi per eccellenza di questo ruolo verdiano.

Da domenica 22 novembre a mercoledì 2 dicembre torna sulle scene del Teatro Massimo una delle più amate opere di Giuseppe Verdi, Rigoletto,con un cast straordinario. Protagonista attesissimo il grande baritono Leo Nucci in uno dei ruoli di cui è interprete insuperato in tutto il mondo.

Al fianco di Leo Nucci, per il ruolo del Duca di Mantova ci sarà Francesco Meli, tenore non ancora trentenne, senz’altro tra i più applauditi degli ultimi anni, impostosi nei maggiori teatri grazie alla bellezza e alla lucentezza del suo timbro. Gilda sarà invece il soprano francese Norah Amsellem, che le cronache internazionali descrivono come l’interprete oggi per eccellenza di questo ruolo verdiano.

Il cast è completato da Arutjun Kotchinian (Sparafucile), Renata Lamanda (Maddalena), Maria Motta (Giovanna), Riccardo Ferrari (Il conte di Monterone), Giovanni Guagliardo (Marullo), Nicola Pamio (Matteo Borsa), Federico Longhi (Il conte di Ceprano), Veronica Lima (La contessa di Ceprano / Un paggio della duchessa), Riccardo Schirò (Un usciere di corte).

Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo la canadese Keri–Lynn Wilson, che ritorna a Palermo dopo due anni.

Lo spettacolo arriva dal Teatro Regio di Parma: una produzione del 2008 in cui rivivono le scene e i costumi di uno storico allestimento creato da Pierluigi Samaritani, ripresi per l’occasione da Alessandro Ciammarughi; la regia è firmata da Stefano Vizioli. Le luci sono di Claudio Schmid. Maestro del coro è Andrea Faidutti.

“Rappresentare Rigoletto – spiega il regista Stefano Vizioli – è una sfida. Per me è un’opera di solitudini. A cominciare dalla figura del buffone. Si capisce che cosa poteva attrarre Verdi in questo personaggio e che cosa spingeva il musicista ad accostarlo alle figure del grande teatro shakespeariano. A mio parere, Rigoletto vive una scissione dentro di sé, una condizione schizofrenica. Da una parte è la conseguenza estrema di una corte corrotta, ma dall’altra è un padre, caratterizzato da un amore divorante ed egoistico. Nemmeno il Duca sfugge alla solitudine, perché non si accorge che gli basta vivere la condizione di Don Giovanni per seminare la distruzione attorno a sé. E Gilda muore due volte, uccisa dall’amore e dall’egoismo. Trovo molto interessante – prosegue Vizioli – che il mio spettacolo possa avvalersi di alcuni suggerimenti visivi, per quanto riguarda le scene e i costumi, in questa occasione ripresi e ripensati da Alessandro Ciammarughi. Sono cresciuto alla scuola di Samaritani che considero uno dei grandi maestri della più nobile tradizione teatrale italiana”.

Rigoletto – prima delle tre opere che compongono la cosiddetta ‘trilogia popolare’ di Verdi (Rigoletto – La traviata – Il trovatore) debuttò l’11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia ottenendo un grande successo. Il libretto di Francesco Maria Piave è tratto dal dramma di Victor Hugo Le Roi s’amuse ritenuto dal compositore “il più grande soggetto e forse il più gran dramma dei tempi moderni”. Proprio la carica innovativa del testo di Hugo fu oggetto di una durissima campagna censoria; lo stessodi riflesso, accadde a Rigoletto, che dovette affrontare molteplici vicissitudini prima di ricevere la definitiva approvazione. A determinare la censura del Rigoletto furono il realismo d’impronta shakespeariana, l’affermazione del grottesco, nonché la sconvenienza di rappresentare un aristocratico in atteggiamenti empi e di attribuire a un reietto il nobile ruolo di padre. Come scrive lo stesso Verdi «l’argomento reale del dramma è la maledizione […]. Siete al secondo atto. Quella maledizione su chi è caduta? Su Triboulet buffone del re? No. Su Triboulet che è uomo, che è padre». Nel Rigoletto, infatti, come scrive Massimo Mila, «si presenta per la prima volta compiuta […] quella vicenda verdiana tipo […] che si riafferma in circostanze diverse nel Trovatore e nella Traviata […]: l’eroe estraniato da deformità naturali […] riacquista attraverso l’esperienza del dolore il retaggio della comune umanità».

Costo dei biglietti: da euro 10 a euro 102, in vendita al botteghino del Teatro (martedì – domenica ore 10–15 biglietteria@teatromassimo.it), sul sito www.teatromassimo.it o nelle prevendite autorizzate in tutta Italia del circuito Amit–Vivaticket (www.vivaticket.it). Prevendita telefonica: 800 90 70 80 (tutti i giorni ore 10–17).

Per ulteriori informazioni, fotografie, video e richieste di accredito rivolgersi al seguente indirizzo email: stampatm@teatromassimo.it

22 novembre – 2 dicembre

Giuseppe Verdi
Rigoletto
Melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave dal dramma Le Roi s’amuse di Victor Hugo

Personaggi e interpreti
Il duca di Mantova Francesco Meli (22, 24, 27, 29 novembre, 2 dicembre) / Alessandro Liberatore 25, 28 novembre, 1 dicembre)
Rigoletto Leo Nucci (22, 24, 27, 29 novembre, 2 dicembre) / Marco Di Felice (25, 28 novembre, 1 dicembre)
Gilda Norah Amsellem (22, 24, 27, 29 novembre) / Valentina Farcas (25, 28 novembre, 2 dicembre) / Yolanda Auyanet (1 dicembre)
Sparafucile Arutjun Kotchinian (22, 24, 27, 29 novembre, 2 dicembre) / In–sung Sim (25, 28 novembre, 1 dicembre)
Maddalena Renata Lamanda (22, 24, 27, 29 novembre, 2 dicembre) / Alessia Sparacio (25, 28 novembre, 1 dicembre)
Giovanna Maria Motta
Il conte di Monterone Riccardo Ferrari
Marullo Giovanni Guagliardo
Matteo Borsa Nicola Pamio
Il conte di Ceprano Federico Longhi
La contessa di Ceprano Veronica Lima (22, 24, 27, 29 novembre) / Pinuccia Passarello (25, 28 novembre, 1, 2 dicembre)
Un usciere di corte Riccardo Schirò (22, 24, 27, 29 novembre) / Antonio Barbagallo (25, 28 novembre, 1, 2 dicembre)
Un paggio della duchessa Veronica Lima

Direttore d’orchestra Keri–Lynn Wilson

Regia Stefano Vizioli
Scene e costumi Pier Luigi Samaritani riprese di Alessandro Ciammarughi
Assistente alla regia Carlo Bellamio
Assistente ai costumi Sonia Salvatori
Luci Claudio Schmid

Allestimento del Teatro Regio di Parma

Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Maestro del coro Andrea Faidutti

22 novembre ore 20.30 Turno Prime
24 novembre ore 18.30 Turno B
25 novembre ore 18.30 Turno S2
27 novembre ore 18.30 Turno C
28 novembre ore 20.30 Turno F
29 novembre ore 17.30 Turno D
1 dicembre ore 20.30 Fuori abbonamento
2 dicembre ore 18.30 Fuori abbonamento

Palermo, 18 novembre 2009