Scadono il 30 settembre i termini per la presentazione delle offerte relative alla gara per l’affidamento della gestione del Caffè letterario del Teatro Massimo, ulteriore tappa del progetto complessivo di riorganizzazione della funzionalità del Teatro fortemente voluto dal Commissario straordinario, prefetto Fabio Carapezza Guttuso:

«L’idea di aprire alla fruizione della città un ulteriore spazio di questo bellissimo monumento è nata nei primissimi giorni dal mio insediamento, riguardando anche le fotografie della prima metà del Novecento conservate nel nostro Archivio in cui si vedono chiaramente – nel giardino sotto le palme ai lati della scalinata – tavolini e camerieri attivi nell’allora Caffè del Massimo. Ricordando i fast della belle époque abbiamo deciso di affidare a Francesco Zito, uno dei più raffinati scenografi di oggi che ha anche la peculiarità di essere palermitano, l’allestimento di questi spazi in armonia con le forme e i colori pensati da Basile. I mobili disegnati da Zito sono stati poi realizzati presso i Laboratori del Massimo a Brancaccio diretti da Angelo Canu, sotto l’attenta guida di Roberto Lo Sciuto. Speriamo che al più presto questo spazio che oggi presentiamo in anteprima possa essere animato da cittadini di passaggio, turisti e pubblico per un caffè o un drink, per partecipare a una conversazione tematica o a uno dei concerti che vi programmeremo specificatamente, o ancora da gruppi di crocieristi che vi si fermeranno come sosta privilegiata della loro visita a Palermo».

«Per il disegno dei mobili del Caffè letterario del Teatro Massimo – sottolinea Francesco Zito – ho cercato di trarre ispirazione da documentazioni fine Ottocento, da mobili d’epoca, da fotografie e altre fonti d’archivio dei caffè che popolavano gli anni di Basile, cercando di creare arredi funzionali all’uso odierno, che si potessero integrare al meglio all’ambiente preesistente anche dal punto di vista cromatico. Per i tavolini in ghisa di disegno liberty, ho scelto infine dei piani in marmo che evocassero l’atmosfera delle antiche sale palermitane fin de siècle di un tempo».

Gli spazi in cui sarà allestito il Caffè letterario (pari a circa 600mq coperti e 300 mq di giardino) corrispondono alla Sala quadrata al piano terra nella parte destra dell’edificio e al salone sotto il foyer più alcuni locali di servizio. Le decorazioni pittoriche della Sala del Caffè letterario sono attribuite a Enrico Cavallaro con la probabile partecipazione di Rocco Lentini: le ampie finestre sul giardino sono separate da pareti decorate in rosso con festoni di foglie e frutti al centro dei quali sono sospese maschere teatrali. Le lunette sopraporte sono invece decorate con figure femminili.

L’avviso di gara (compreso di Capitolato speciale d’oneri e allegati) per l’affidamento della concessione di alcuni spazi del Teatro da destinare a Caffè letterario è disponibile sul sito della Fondazione nella sezione Servizi / Bandi di gara. La concessione avrà la durata di anni sei, con facoltà di rinnovo riconosciuta alla Fondazione per analogo periodo. La gara si svolgerà mediante procedura negoziata nel rispetto di quanto disposto dal Capitolato speciale d’oneri e l’aggiudicazione avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Tutte le ditte interessate, in possesso dei requisiti richiesti, potranno chiedere di essere invitate alla gara. Per informazioni potrà essere contattato l’Ufficio Acquisti al numero 091/6053431-cell. 3357891655. L’offerta dovrà pervenire tassativamente, pena l’esclusione, entro le ore 12:00 del 30 settembre 2013.

Francesco Zito scenografo e costumista

Laureato in Architettura a Firenze, ha studiato alla Slade School of Art di Londra. Dopo il debutto nel 1977 alla Fenice, lavora col regista Jorge Lavelli sin dal 1988, anno dell’inaugurazione del Théatre National de la Colline con El publico di Lorca, creando poi i costumi di numerose produzioni di prosa e di lirica al Festival d’Aix en Provence e all’Opéra di Parigi. Sempre con Lavelli realizza i costumi di Siroe di Händel alla Fenice e al BAM di New York, di Babel ’46 di Montsalvatge e de L’enfant et les sortilèges di Ravel al Teatro Real di Madrid e al Liceu di Barcellona, del Vascello fantasma di Wagner al San Carlo di Napoli e di Merlin di Tankred Dorst al Festival di Fourvière. Per il Maggio Musicale Fiorentino ha disegnato scene e costumi per numerosi spettacoli fra cui le più recenti Tosca e La bohème, quindi Das Marienleben di Hindemith con Carla Fracci (con la quale ha lavorato anche alla Scala per Alma Mahler), così come all’Opera di Roma e al Teatro Argentina. Al Teatro Massimo ha realizzato scene e costumi per Falstaff e per Ernani di Verdi, per Il castello del principe Barbablù di Bartók, per Angélique e Persée et Andromède di Ibert nonché per il balletto Franca Florio di Ferrero. Ha inoltre collaborato con Carolyn Carlson, con Graham Vick e col regista giapponese Keita Asari.

Palermo, 14 settembre 2013 (f.t.)