Regia di Graham Vick, sul podio Pietari Inkinen 

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Il Teatro Massimo di Palermo ha presentato oggi a Milano, presso la Casa degli Atellani, un nuovo progetto artistico per il 2013: in coincidenza con il bicentenario della nascita di Richard Wagner andrà in scena “Der Ring des Nibelungen”. Per la prima volta nella sua storia, il teatro palermitano produrrà un nuovo allestimento del capolavoro wagneriano, programmandolo in un’unica stagione. Il progetto, nato più di due anni fa, segna il raggiungimento di una capacità programmatica e produttiva di rilievo ed è il risultato di un percorso virtuoso impresso dalla direzione del Teatro.

Il “Ring” verrà allestito con la regia di Graham Vick – uno dei più importanti registi di teatro musicale di oggi, particolarmente legato al Teatro Massimo – e con le scene e i costumi di Richard Hudson: uno spettacolo appositamente ispirato e concepito per gli spazi del grande teatro palermitano; a dipanare le trame sonore della Sagra scenica wagneriana sarà invece Pietari Inkinen.

La città di Palermo quindi, già cara a tanti artisti tedeschi e a Wagner (che vi trascorse i mesi invernali fra il 1881 e il 1882), torna a “ospitare” il compositore tedesco realizzando il suo più ampio progetto musicale e drammaturgico. È auspicabile che l’occasione del “Ring” del bicentenario al Teatro Massimo, per la sua unicità nel panorama internazionale, possa essere l’occasione per molti appassionati di visitare a Palermo negli stessi mesi in cui vi soggiornò Wagner, nutrendosi dell’energia che, allora come oggi, si sprigiona dalla terra “dove fioriscono i limoni”. Così la ricorda Goethe, in un’espressione che è l’archetipo di ogni aspettativa riposta dai viaggiatori che, dal nord, sono sbarcati in Sicilia: con il progetto “Wagner a Palermo”, il Teatro Massimo tenta di rinverdire i fasti di una Palermo in cui il turista possa coniugare la “villeggiatura” nel senso più alto del termine con le moderne prerogative del turismo culturale. Le possibili ricadute sull’economia della città sono evidenti, come lo è la preziosa occasione divulgativa dell’ascolto del “Ring” per tutti gli appassionati locali, da tempo desiderosi di tale opportunità. All’interno del progetto verranno predisposti percorsi specifici sulle orme del soggiorno di Wagner a Palermo, dove – secondo il compositore – “c’è solo primavera ed estate”, fra monumenti d’epoca arabo-normanna, barocca e le tante dimore nobiliari che si contesero la presenza del compositore.

Il Teatro Massimo – che nel 1881 era in fase di costruzione (l’inaugurazione è del 1897) – ha sempre mostrato attitudine per i titoli wagneriani, con una predilezione per “Lohengrin” (già nella seconda stagione del 1898 fino ad arrivare all’ultima edizione del 2009), senza tralasciare una rarità come “Das Liebesverbot” (in prima italiana nel 1991). Tuttavia le esecuzioni wagneriane sono diventate sempre più sporadiche negli ultimi quarant’anni: l’occasione del bicentenario della nascita è apparsa quindi ottimale per presentare una nuova produzione del “Ring”, per la prima volta a Palermo in un’unica stagione. Gli appassionati ricordano probabilmente l’edizione divisa in due anni (1970 e 1971) diretta da Lovro von Matacic con un allestimento proveniente dal Teatro di Ginevra. 

Il nuovo “Ring” firmato da Graham Vick e Richard Hudson e diretto da Pietari Inkinen sarà l’unico interamente nuovo che andrà in scena in Italia nel 2013 e sarà prodotto esclusivamente dal Teatro Massimo: “Das Rheingold” (22-31 gennaio), “Die Walküre” (21 febbraio – 3 marzo), “Siegfried” (19-30 ottobre), “Götterdämmerung” (23 novembre – 4 dicembre). I cantanti coinvolti, da Franz Hawlata nel ruolo di Wotan, a Robert Brubaker in quello di Mime, a Sergei Leiferkus come Alberich, Lise Lindstrom come Brünnhilde e Christian Voigt come Siegfried, sono tutti specialisti del repertorio tedesco wagneriano e rispondono al meglio anche alle esigenze teatrali dello spettacolo.

La presentazione del progetto “Wagner a Palermo 2013” è stata registrata e sarà presto visibile sul canale satellitare Sky Classica. Piero Maranghi, direttore di rete di Classica, ha sottolineato il legame con il Teatro Massimo di Palermo e anticipato futuri progetti in comune.

“In questo periodo” – ha sottolineato il sovrintendente Antonio Cognata – “i nostri più recenti successi di pubblico e critica potrebbero farci dormire sugli allori: sono degli ultimi giorni il terzo Premio Abbiati consecutivo della critica italiana (alla regia di Bieito per “Carmen”) e il South Bank Sky Arts Award (per la “Damnation de Faust” con la regia di Gilliam); sono sostanzialmente stabili le presenze di pubblico e sempre crescenti l’attenzione e l’entusiasmo dei giovani e degli studenti; a breve presenteremo il settimo bilancio consecutivo in attivo, in felice controtendenza rispetto a quanto la cronaca ci ricorda quotidianamente. La difficile congiuntura politica ed economica invece ci tiene in apprensione: la Regione Sicilia ha in questi giorni varato il bilancio con tagli indiscriminati sul finanziamento 2012, il Comune ha azzerato il contributo; si parla di riduzione del FUS. A cosa servono i successi finora raccolti? Crediamo che innanzitutto servano da incoraggiamento per noi tutti verso nuove sfide, come per esempio questa del bicentenario wagneriano. Un progetto che non è certo frutto di velleità dell’ultim’ora ma dimostrazione di una ponderata programmazione e dello sforzo teso a ottimizzare le esigenze artistiche il relazione alle risorse disponibili. Per noi qualsiasi proposta culturale non può prescindere dalla sua effettiva fattibilità, innanzitutto economica ma anche legata a specifiche circostanze come la grande disponibilità mostrata da Graham Vick. Di solito il Ring è considerato un’impresa “ammazzateatri”: noi crediamo invece che sia possibile realizzarla restando in piena vitalità e sfidando la crisi (nel 2013 il budget artistico a disposizione sarà il più basso nella storia del Teatro Massimo), purché non vengano a mancare le più basilari risorse”.

“Mettere in scena il Ring – ha dichiarato il regista Graham Vick – è una sfida che raccolgo sempre con entusiasmo; l’ho già affrontata a Lisbona ma soprattutto nel mio teatro a Birmingham dove ho presentato una mia versione cameristica in due sere che ha avuto molto successo. In più, si aggiunge il piacere di lavorare in un teatro come il Massimo di Palermo che amo moltissimo, che ha dimostrato negli ultimi anni una maturazione artistica e gestionale significativa, che cerca di rinnovare costantemente la proposta culturale e che, alla luce dei suoi traguardi, esige maggiore  attenzione da parte delle istituzioni. Considerando le caratteristiche di questo nuovo progetto del Teatro Massimo, sto preparando un “Ring” per un pubblico che non l’ha mai visto, un pubblico fresco, entusiasta e interessato come quello di Palermo. L’idea nasce dal Teatro stesso e dall’atmosfera che sprigiona. Fra gli elementi che mi affascinano del Ring, c’è la possibilità di interpretarne le tematiche in modo cosmopolita, senza tempo, e non soltanto secondo gli stereotipi germanici. Ho quindi immaginato Palermo e il suo Teatro come metafore possibili per il Ring e in più sono convinto che la società palermitana e siciliana siano di per sé storicamente predisposta alla fruizione del Ring, un Ring inteso non come ciclo ma come percorso i cui protagonisti non sono il Reno e i suoi eroi, ma l’umanità. Il cast col quale lavorerò è particolarmente adatto proprio a questo intento: comprende sia giovani sia veterani. Palermo è il Reno e il Teatro Massimo il suo Walhalla. Sono poi molto stimolato dai tempi stretti imposti dalle esigenze di programmazione: saranno quattro nuovi spettacoli da mettere in scena in successione e tenere uniti nei significati. Senza contare che è divertente lavorare intorno a una grande “favola sul potere e i soldi” in un momento in cui se ne lamenta ovunque la mancanza!”.

All’entusiasmo di Graham Vick si aggiunge quello del direttore d’orchestra Pietari Inkinen: “È stato un grande onore per me essere invitato a dirigere il ciclo completo del “Ring” in un  Teatro  meraviglioso come il Massimo. Ho potuto conoscere la sua Orchestra la scorsa stagione, quando insieme abbiamo eseguito, con grande soddisfazione, due Sinfonie di Mahler. Sono quindi impaziente di lavorare ancora con l’Orchestra, il Coro e i cantanti scelti per interpretare un tale monumento musicale”.

Il direttore artistico Lorenzo Mariani spiega così il casting per questo progetto: “l’idea di Vick di un Ring “umanistico” si rispecchia anche negli interpreti scelti, le cui caratteristiche costituiscono una ragione artistica in più: fra essi ci sono giovani e meno giovani provenienti davvero da tutto il mondo e dalle più diverse etnie, per un cast estremamente cosmopolita che possa tradurre le più attuali circostanze del vivere civile”.

Per gli operatori turistici e i gruppi è disponibile un servizio apposito presso l’Ufficio marketing del Teatro Massimo: marketing@teatromassimo.it; tel. 091 6053266 / 67.

Per ulteriori informazioni stampa utilizzare l’indirizzo email: stampa@teatromassimo.it
Palermo, 7 maggio 2012 (f.t.)

DER RING DES NIBELUNGEN
Sagra scenica in tre giornate e un prologo
Libretto e musica di Richard Wagner
Direttore Pietari Inkinen
Regia Graham Vick
Scene e costumi Richard Hudson
Movimenti mimici Ron Howell
Luci Giuseppe Di Iorio
Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Nuovo allestimento

DAS RHEINGOLD
Prologo della sagra scenica Der Ring des Nibelungen, in quattro scene
22, 24, 27, 29 e 31 gennaio

interpreti principali
Wotan Franz Hawlata
Loge Will Hartmann
Alberich Sergei Leiferkus
Mime Robert Brubaker
Fasolt Keel Watson
Fafner Magne Fremmerlid
Fricka Anna Maria Chiuri
Erda Ronnita Miller

DIE WALKÜRE
Prima giornata della sagra scenica Der Ring des Nibelungen, in tre atti
21, 24 e 27 febbraio, 1 e 3 marzo

interpreti principali
Sigmund Simon O’Neill
Sieglinde Ausrine Stundyte
Wotan Franz Hawlata
Brünnhilde Lise Lindstrom
Fricka Anna Maria Chiuri

SIEGFRIED
Seconda giornata della sagra scenica Der Ring des Nibelungen, in tre atti
19, 22, 24, 27 e 30 ottobre

interpreti principali
Siegfried Christian Voigt
Mime Robert Brubaker
Der Wanderer Samuel Youn
Alberich Sergei Leiferkus
Fafner Magne Fremmerlid
Erda Ronnita Miller
Brünnhilde Lise Lindstrom

GÖTTERDÄMMERUNG
Terza giornata della sagra scenica Der Ring des Nibelungen, in un prologo e tre atti
23, 26, 29 novembre, 1 e 4 dicembre

interpreti principali
Siegfried Christian Voigt
Brünnhilde Lise Lindstrom
Gunther Eric Shannon Greene
Gutrune Ausrine Stundyte
Alberich Sergei Leiferkus

Hagen Mats Almgren

Pietari Inkinen direttore
Pietari Inkinen, violinista e direttore d’orchestra finlandese, è dal 2008 Direttore Musicale della New Zealand Symphony Orchestra con la quale è protagonista di numerose tournée internazionali e incisioni per l’etichetta Naxos (fra cui l’integrale delle sinfonie di Sibelius) che hanno ricevuto notevoli consensi dalla critica. Dal 2009 è anche Direttore Principale Ospite della Filarmonica Giapponese, incarico che affianca a numerosi inviti delle principali orchestre mondiali fra cui la Staatskapelle di Dresda, la Deutsches Symphonie Orchester di Berlino, la Gewandhaus di Lipsia, la Bayerische Rundfunk, la WDR di Colonia, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Sinfonica della Radio Viennese, la Filarmonica di Rotterdam, la Sinfonica della BBC, la CBSO, la Filarmonica di Israele e l’Orchestre Philharmonique de Radio France di Parigi. Numerosissime le collaborazioni con i più noti solisti di oggi, dai violinisti Vadim Repin, Hilary Hahn e Nikolaj Znaider, ai pianisti Jean Yves Thibaudet e Alexander Toradze. In campo operistico ha diretto diverse produzioni al Teatro dell’Opera Nazionale finlandese e alla Monnaie di Bruxelles; nel 2012 ha debuttato a Berlino con l’opera Eugene Onegin. I suoi più recenti successi discografici, con musiche di Brahms e Sibelius, sono incisi per Naxos.

Graham Vick regia
Considerato fra i più importanti registi d’opera di oggi, è direttore artistico della Birmingham Opera Company. Collabora con i principali teatri del mondo fra cui la Scala di Milano, il Metropolitan di New York, il Covent Garden di Londra. Fra le sue regie di maggior successo ricordiamo Macbeth e Otello (Teatro alla Scala, anche in tournée in Giappone), Moses und Aron e Il trovatore (Metropolitan), La dama di picche (Chicago), Don Carlos (Opéra-Bastille), Ernani (Staatsoper di Vienna), Rigoletto(Madrid e Palermo), La traviata e Anna Bolena (Verona), Die Zauberflöte (Salisburgo), Manon Lescaut (Venezia). Molte delle sue regie sono documentate in video (come per esempio La dama di piccheEvgenij OneginErmioneLuluManon LescautPelléas et MélisandeThe Rape of Lucretia e War and Peace). Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere in Francia, è professore onorario di musica alla Birmingham University e nel 2009 ha ricevuto il titolo di Commander of the Order of the British Empire. Nel 2010 ha ottenuto per la terza volta il Premio Abbiati come miglior regista per Die Gezeichneten di Schrecker in una nuova produzione del Teatro Massimo e, nel 2012, ancora una volta per il Mosè in Egitto di Rossini come miglior spettacolo. Fra gli altri riconoscimenti da lui ottenuti anche il South Bank Show Award per l’opera lirica.

Richard Hudson scene e costumi
Nato nello Zimbabwe, si è formato alla Wimbledon School of Art. Ha lavorato fra gli altri al Festival di Glyndebourne, al Covent Garden, al Met,  alla Scala, al Maggio Musicale, alla English National Opera, alla Scottish Opera, alla Kent Opera, alla Opera North, alla Wiener Staatsoper, e nei teatri d’opera di Monaco di Baviera, Chicago, Copenhagen, Atene, Bregenz, Amsterdam, Zurigo, Barcelona, Madrid, Bruxelles, Houston e Washington. Suoi progetti sono andati in scena anche allo Aldeburgh Festival, per il Royal Ballet, per la Royal Shakespeare Company, per il National Theatre, per il Royal Court, per Almeida and Young Vic. Nel 1988 ha vinto l’Olivier Award per la stagione di spettacoli dello Old Vic, ha quindi ottenuto un Tony Award per The Lion King nel 1998. È Royal Designer for Industry (RDI). Nel 2003 ha vinto la medaglia d’oro per le scene della Quadriennale di Praga e nel 2005 ha ottenuto una laurea honoris causa dall’Università del Surrey. Fellow del Royal Welsh College of Music and Drama e Companion del Liverpool Institute for Performing Arts, ha realizzato di recente RushesGoldberg Variations e Invitus Invitam(Royal Ballet e Covent Garden), Rigoletto (Wiener Volksoper), Armida (Met), Tamerlano (Royal Opera, Covent Garden), Lo Schiaccianoci (American Ballet Theatre) Die Entfuhrung aus dem Serail (Opera di Roma), Dumbarton (American Ballet Theatre), I costumi per La Nuit de Gutenberg (Opera National du Rhin), Romeo and Juliet (National Ballet of Canada), Terre et Cendres(Opera de Lyon).

Ron Howell movimenti mimici
Formatosi alla Nottingham Academy of Speech & Drama, si è perfezionato alla London School of Contemporary Dance. Ha lavorato in tutti i più importanti teatri del mondo, dalla Scala al Metropolitan, dal  Covent Garden al Kirov, collaborando con registi come Francesca Zambello, Peter Stein, Keith Warner e soprattutto, da più di sedici anni, con Graham Vick, e con direttori d’orchestra come sir Bernard Haitink, Valery Gergiev, James Levine, Ricardo Muti e Vladimir Jurowski. è Associate Director e Movement Director & Choregrapher della Birmingham Opera Company ed è stato Associate Director at the Royal Opera House e coreografo alla Glyndebourne Festival Opera e al Teatro Verdi di Ravenna.

Giuseppe Di Iorio luci
Attivo sin dal 1992, ha curato le luci per innumerevoli spettacoli operistici oltre che di danza e di teatro di prosa. Sin dall’inizio ha collaborato con importanti registi come Stephen Medcalf, Paul Curran e Graham Vick, affrontando un ampio repertorio che va dal barocco all’età contemporanea. Altrettanto ampia è la lista dei teatri dove ha svolto il suo lavoro, che oltre a comprendere tutti i principali palcoscenici inglesi annovera anche il Regio di Torino, il Carlo Felice di Genova, l’Opera di Roma, il Comunale di Bologna, il Teatro Massimo di Palermo.