Fino a domenica 1 marzo nella Sala ONU del Teatro Massimo di Palermo va in scena La serva padrona con la drammaturgia e regia di Roberto Catalano, costumi di Alberto Cavallotti, elementi di scena di Roberto Lo Sciuto, Vittorio Di Matteo sound maker. Dirige l’Orchestra del Teatro Massimo Tommaso Ussardi. In scena nel doppio ruolo di Uberto e del severo direttore artistico vi saranno Lorenzo Grante e Giuseppe Esposito, Serpina e le cantanti Fanny Delacroix e Camilla Turbata saranno, alternandosi nelle repliche e nei ruoli, Federica Maggì, Martina Mazzola e Mariangela Di Stefano, nei panni di Vespone e del tecnico del suono che assiste il Maestro ci sarà l’attore Alessio Barone.

L’intermezzo buffo di Gennarantonio Federico musicato da Giovan Battista Pergolesi nel 1733 diviene il punto di partenza per raccontare la storia di un severo Maestro che nella Sala ONU del Teatro Massimo fa delle audizioni per l’opera che andrà in scena a breve. Un giovane soprano, benché impaurita, affronta con coraggio l’audizione e, nonostante il Maestro le abbia ingiunto di rinunciare al canto, gli propone invece, con l’aiuto dell’orchestra, di mettere in scena La serva padrona di Pergolesi per mostrare le proprie capacità. Al direttore artistico chiede di interpretare il bisbetico Uberto, lei sarà Serpina, la vivace protagonista che finisce per sposare il padrone. Sfruttando le opportunità che le offre il ruolo, il soprano riesce a ribaltare la situazione.

Dopo le recite per le scuole, recite aperte al pubblico sabato 29 febbraio alle ore 11.00 e 16.00 e domenica 1 marzo alle ore 11.00.

Biglietti: intero 10 euro, ridotto 4 euro.

Biglietteria: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 18 e un’ora prima dello spettacolo

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Cordiali saluti
Angela Fodale