La Fondazione Teatro Massimo per l’11 settembre. Sarà disponibile tutto il giorno on demand sulla web Tv del Teatro, il concerto “Musica dall’Afghanistan” dell’Ensemble Bakhtar, registrato nel 2002 e riproposto oggi per affermare il diritto fondamentale di praticare e ascoltare liberamente la musica in Afghanistan.

“Sono passati venti anni e la Storia tristemente si ripete – dice Francesco Giambrone – , sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo -. Tra i nostri compiti pensiamo ci sia anche quello di sostenere e difendere i diritti fondamentali e per questo riproponiamo il concerto di musiche afghane dell’Ensemble Bakhtar, per affermare, oggi come allora, il diritto inalienabile di praticare e ascoltare liberamente la musica in Afghanistan come nel resto del mondo”.

L’iniziativa fa seguito alle dichiarazioni dell’ANFOLS – l’Associazione Nazionale delle Fondazioni Lirico sinfoniche italiane di cui Francesco Giambrone è presidente – che aveva espresso proprio pochi giorni fa l’intenzione di programmare nei singoli teatri d’opera che la compongono, manifestazioni concrete in difesa della libertà di espressione e della pratica musicale, per esprimere solidarietà al popolo afghano e per contribuire alla conoscenza e alla promozione della sua straordinaria tradizione musicale.

L’Ensemble Bakhtar, composto da Veronica Doubleday (voce e daireh), John Baily (rubad e dutar), Matthaios Tashourides (lira), Yusuf Mahmood (tabla), si era esibito nella Sala degli Stemmi del Teatro Massimo di Palermo il 21 e il 22 febbraio del 2002, a conclusione del convegno di studi su “La cultura e i generi musicali afghani: tradizione, attualità e futuro”, organizzato dal Teatro Massimo all’indomani del divieto imposto dai talebani al popolo afghano di praticare e ascoltare musica. Gli atti del convegno erano stati poi pubblicati sulla rivista del Teatro Massimo “Avidi Lumi”, diretta da Sebastiano Giacobello e cui era allegato anche il CD con la registrazione del concerto.

Ufficio Stampa
Fondazione Teatro Massimo

Giovannella Brancato
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