Palermo, domenica 8 marzo ore 18.30
Secondo appuntamento della Stagione concertistica 2009 del Teatro Massimo con “Evolution”, concerto di Giovanni Allevi con l’Orchestra del Teatro Massimo diretta da Yoshida Hirofumi.
È la prima volta che il noto pianista e compositore si esibisce con l’Orchestra di un teatro lirico italiano, nell’ambito di una Stagione istituzionale.
Il programma è diviso idealmente in quattro sezioni: in apertura l’Orchestra del Teatro Massimo diretta da Yoshida Hirofumi eseguirà la Sinfonia dall’opera “Semiramide” di Rossini; quindi spazio alle composizioni di Allevi con l’Orchestra impegnata nella suite sinfonica “Angelo ribelle”; nella seconda parte pagine per pianoforte solo scritte ed eseguite dallo stesso Allevi (Downtown – L’orologio degli dei – Back to life – Piano Karate) e una ultima sezione con il ritorno dell’orchestra che insieme ad Allevi presenta un’altra selezione da alcuni dei suoi brani più recenti (Foglie di Beslan – Come sei veramente – Prendimi – 300 anelli).
Giovanni Allevi
Compositore, direttore d’orchestra e pianista, ha all’attivo sei album di proprie composizioni originali, di cui è anche interprete, tutti diventati grandi successi discografici: 13 Dita (1997), Composizioni (2003), No Concept (2005), Joy (2006), Allevilive (2007), per pianoforte solo, ed Evolution (2008) con orchestra sinfonica. Allevi è anche filosofo e scrittore. Laureato con lode in Filosofia con la tesi Il vuoto nella Fisica Contemporanea, ha pubblicato con Rizzoli La musica in testa, uscito a marzo 2008 e diventato un best–seller e In viaggio con la strega, la testimonianza diretta di un profondo cambiamento della cultura musicale contemporanea. Le sue tournée internazionali, che più volte hanno toccato Stati Uniti, Canada, Russia, Austria, Francia, Germania, Belgio, Balcani, Ungheria, Hong Kong e Cina, registrano ovunque il tutto esaurito, decretando Giovanni Allevi uno degli artisti contemporanei più amati dal pubblico di tutto il mondo.
Yoshida Hirofumi
Nato nel 1968, ha studiato direzione d’orchestra, pianoforte, contrabbasso e musicologia al Tokyo College of Music; si è quindi perfezionato a Vienna e presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena con Myung–Whun Chung e Jurij Temirkanov. Dal 1994 al 1999 è stato assistente direttore del Tokyo Nikikai Opera Theatre. Nel 2000 si è trasferito in Germania, collaborando fra gli altri con la prestigiosa Bayerische Staatsoper di Monaco. Nel 2001 è stato scelto come candidato allla finale dell’“East Asian regional round of Maazel/Vilar Conductors Competition”. Nel 2002 ha ricevuto l’“Opera Division of the Gotoh Memorial Cultural Award” e ha studiato a Roma, dove ha potuto lavorare al Teatro dell’Opera al fianco di importanti direttori fra cui Nello Santi. Molto attivo nei teatri d’opera giapponesi ma anche in Europa e Stati Uniti, dal 2004 è il direttore musicale dell’Ichikawa Opera Foundation.
I biglietti in prevendita del concerto di Giovanni Allevi sono esauriti. La sera del concerto saranno messi in vendita i biglietti del settore 10 (galleria non numerata – euro 5)
Per ulteriori informazioni, fotografie, video e richieste di accredito rivolgersi al seguente indirizzo email: stampatm@teatromassimo.it oppure tel. 0916053504 – 0916053206
Palermo, 7 marzo 2009
Giovanni Allevi racconta Evolution
Travolto dalla musica abbandono ogni difesa e, fragile ed emotivo, guardo il mondo col cuore di un bambino. La mia evoluzione giunge qui, all’ingenuo e sublime incanto. È l’inevitabile evoluzione a cui la mia musica va incontro, e assieme ad essa, l’approdo ad un nuovo stato emotivo. In un preciso istante, la musica che bussa alla mia testa ha iniziato ad assumere le forme e i timbri di un’orchestra sinfonica, ed io, che a lei devo una dedizione assoluta, l’ho fedelmente riportata su una partitura, così come essa si presentava, senza alcuna possibilità di scelta. Questo lavoro continuo ed assiduo mi ha impegnato negli ultimi quattro anni, spesso causandomi problemi di relazione, perché la musica nella mia testa non mi dà tregua, neppure durante i miei concerti per pianoforte solo. Seguire quella musica con la mente e col cuore ha fatto in modo che l’ansia e l’inquietudine, che ormai costantemente alloggiano nei miei pensieri, potessero trovare una giusta collocazione nella percezione che ho di me, trasformando le sensazioni negative in un’autentica e profonda gioia di essere. La mia evoluzione mi riconduce al fanciullo incantato che sono stato, ed essendo la mia musica senza parole o spiegazioni, contiene la possibilità che tale percorso evolutivo “al contrario” possa essere da tutti condiviso. Accade così che l’Angelo ribelle che è dentro ognuno di noi, sullo spunto delle note, possa spiccare il volo, liberandosi dei lacci di una quotidianità che, subdola, ci fa dimenticare le nostre ali; così come il nostro cuore è scosso dal tumulto struggente di Foglie di Beslan purché, abbandonata ogni resistenza, ci si renda emotivamente vulnerabili alla Musica. L’evoluzione al fanciullo trova il suo culmine in 300 Anelli, una “filastrocca di fantascienza”, fra tutti il brano più complesso e semplice al tempo stesso.
Evolution è innanzitutto un gesto di coraggio, da parte di chi, con forza, decide di scegliere per il presente e il futuro, piuttosto che tenersi al riparo dell’immobile compiacimento di un passato glorioso. Sono consapevole e convinto che la contemporaneità – l’“adesso” – possieda elementi musicali inediti, inimmaginabili fino al secolo scorso, e che ancora non ha mai vissuto nessuno, prima di noi. Spetta quindi ai compositori contemporanei fare in modo che il loro tempo possa essere letto attraverso la propria Arte, così come hanno fatto tutti “i grandi” nel passato, nel “proprio tempo”. La musica di Evolution insegue l’ideale di una nuova bellezza, da tutti riconoscibile, che si solleva dalle ceneri della dissoluzione linguistica della dodecafonia e dell’atonalità con l’uso, nel linguaggio sinfonico, di elementi ritmici e melodici dei nostri giorni. La protagonista assoluta di Evolution è l’orchestra sinfonica, che si esprime nelle sue molteplici possibilità timbriche, negli intrecci ritmici e nella sua poliedricità contrappuntistica. L’orchestra di Evolution non getta la spugna sedotta dal pop, ma con uno sforzo tecnico, tratteggia i confini di una nuova Musica Classica Contemporanea, riproponendo, in termini nuovi, i valori della tradizione, senza aggiunta di strumenti e mezzi tecnologici storicamente non propri. L’orchestra sinfonica di Evolution conquista il presente con le sole proprie forze di “strumento acustico complesso”. I tratti tipici della contemporaneità, che non sono contemplati nella precedente letteratura sinfonica, in Evolution sono riscontrabili soprattutto nella ritmica e nella forza percussiva e dinamica dei bassi, mentre lo slancio romantico e l’intensità melodica trovano radici in una sensibilità tutta italiana ed europea. Quella di Evolution è una musica nuova, laddove il nuovo è la riproposizione, attraverso movenze inedite, dei valori del passato, perché non si può dire qualcosa di significativo per il futuro se non si è compresa profondamente la storia da cui proveniamo. Il nuovo è frutto dell’evoluzione e non della drastica rivoluzione. La musica di Evolution conquista la serenità passando attraverso il conflitto e la tensione, raggiunge l’ebbrezza nell’impeto virtuosistico e nell’irregolarità ritmica. Non fugge l’ansia, ma la ingloba e la supera, trasformandola in passione ed energia. È musica emotiva. Evolution è un progetto molto ambizioso: riportare la centralità dell’espressione musicale strumentale all’Italia, dopo la colonizzazione tedesco–dodecafonica del Novecento e l’egemonia americana del Minimalismo. È la speranza che l’innato talento musicale italiano ed europeo resistano al banale appiattimento delle idee, verso cui il mondo sembra voler andare. Con Evolution il compositore contemporaneo di musica pura, torna ad avere un ruolo socialmente riconosciuto, essendo la sua musica un ponte diretto verso lo spirito del proprio tempo.