Lo spettacolo che il Teatro Massimo ha portato nel 2007 in Giappone, dove è stato visto da oltre 20.000 spettatori che lo hanno lungamente applaudito, è stato presentato recentemente con grande successo anche al Teatro Lirico di Cagliari. La versione che andrà in scena al Teatro di Verdura è stata ampiamente modificata per adattarsi al nuovo spazio, simile nella struttura al palcoscenico del bellissimo castello medievale di Olivinlinna, in Finlandia, dove a fine luglio il Teatro Massimo lo presenterà nell’ambito del prestigioso Festival di Savonlinna. 
Le due opere sono quasi coeve – la prima di Cavalleria ebbe luogo al Costanzi di Roma nel maggio 1890, mentre Pagliacci debuttò al Del Verme di Milano due anni dopo – ed entrambe ebbero subito uno straordinario successo. Le trame delle due storie – quella circense tratta da un fatto di cronaca nera realmente avvenuto – hanno per tema di fondo la passione, la gelosia e l’onore visto come valore assoluto che sfocia nel dramma, ma mentre Cavalleria è ancorata alla sua ambientazione in una Sicilia atavica di cui ripropone gli umori e i sentimenti, Pagliacci rimane sospesa nel tempo, in una prospettiva senza confini definiti, quasi un preludio della poetica cinematografica felliniana.
Fra gli interpreti di questa nuova edizione di Cavalleria a Palermo, Ildiko Komlosi (Santuzza), Zoran Todorovich (Turiddu), Carlos Almaguer (Alfio), Sarah Punga (Lola), Maria José Trullu (Lucia); Susanna Branchini (Nedda), Giuseppe Giacomini (5 e 7 luglio) / Francesco Anile (9 luglio) (Canio), Carlos Almaguer (Tonio), Amedeo Moretti (Peppe) e Fabio Previati (Silvio) saranno invece i protagonisti di Pagliacci. L’Orchestra, il Coro, il Coro di Voci bianche e il Corpo di ballo del Teatro sono diretti da uno specialista di consolidata esperienza quale Donato Renzetti. Maestro del Coro Andrea Faidutti; maestro del Coro di Voci bianche Salvatore Punturo.
Dal 28 luglio all’1 agosto, Cavalleria e Pagliacci saranno presentate al Festival di Savonlinna in Finlandia dove il Teatro Massimo è stato invitato come istituzione straniera ospite per l’edizione di quest’anno. Oltre a questo dittico, il Teatro presenterà anche I Puritani di Vincenzo Bellini in prima rappresentazione in Finlandia.
Costo dei biglietti per le rappresentazioni al Teatro di Verdura: da euro 12 a euro 75, in vendita al botteghino del Teatro (martedì – domenica ore 10–15 biglietteria@teatromassimo.it, sul sitowww.teatromassimo.it o nelle prevendite autorizzate in tutta Italia del circuito Amit–Vivaticket (www.vivaticket.it). Prevendita telefonica: 800 90 70 80 (tutti i giorni ore 10–17).
Per ulteriori informazioni, fotografie, video e richieste di accredito rivolgersi al seguente indirizzo email: stampatm@teatromassimo.it
Palermo, 1 luglio 2009

NOTE DI REGIA
Lorenzo Mariani
L’allestimento di Cavalleria rusticana mette in luce temi e sensazioni che riguardano la Sicilia, la sua anima, la terra, la sua storia antica e la sua antica gente così legata al concetto dell’onore. Non si tratta ovviamente del solito luogo comune sul siciliano geloso, ma di qualcosa ben più complesso e profondo, che ha a che fare coll’immagine di sé proiettata all’esterno: come gli altri ci vedono, cosa traspare di noi. La Sicilia non è solo la terra di Verga, ma anche quella di Bellini, Pirandello, Sciascia, Bufalino, Camilleri. Cavalleria Rusticana Pagliacci sul piano visuale sono l’uno il negativo dell’altro. Come ricorda il regista Lorenzo Mariani, nella prima opera è messa in risalto l’antichità della Sicilia, ed è giusto che sia così, perché nelle mani di Mascagni e dei suoi librettisti l’omonimo dramma di Giovanni Verga si riduce all’essenziale, a un intreccio senza spiragli, che vola diritto al suo esito fatale, quasi si trattasse di Eschilo o Sofocle. Un dramma epico, una tragedia in senso classico. Con Pagliacci il riferimento è a una drammaturgia più moderna, per esempio a quella del Fellini per i suoi film La StradaLa Dolce vita, Giulietta degli Spiriti 8 1/2. L’epoca in cui è ambientata in questo allestimento del Teatro Massimo Cavalleria è quella prescritta dal libretto (gli abiti sono quelli originali del tempo e in scena comparirà un vero carretto dipinto a mano): al di là della solita cartolina, che non interessa più a nessuno, vorremmo far percepire i più tipici colori e i profumi della Sicilia, rendere visibile e palpabile la nostra terra. Quanto ai Pagliacci, l’ambientazione scelta da Lorenzo Mariani e Maurizio Balò è legata agli anni Sessanta del Novecento, un periodo folle, surreale, un’epoca di crescita incontrollata, di rapida modernizzazione e di frenetica rincorsa all’esposizione mediatica di ogni fatto di cronaca sia essa rosa, nera o tinta di entrambi i colori.
A tessere un filo conduttore tra i due titoli contribuiranno alcune presenze, affidate al corpo di ballo, come a ribadire che in entrambe le opere il “pubblico” occupa un posto privilegiato. In Cavalleria incarneranno la comunità del paese, spettatrice impassibile degli avvenimenti; in Pagliacci la troupe circense. L’obiettivo è raccontare queste storie tanto diverse, ma con molti punti di contatto, attraverso la vita reale, le persone, con immagini semplici e forti, facendo recitare gli interpreti non da “cantanti” ma da protagonisti veri, e assicurando alla gestualità una grande carica di energia.