Dal 21 febbraio al 1 marzo, sul palcoscenico del Teatro Massimo va in scena il più noto e amato titolo del compositore calabrese Francesco Cilea, Adriana Lecouvreur, opera nata grazie all’intraprendenza di Edoardo Sonzogno, l’instancabile editore della “Giovine Scuola”, che sperava di ripetere il successo de L’Arlesiana. «Fra i tanti lavori che lessi in quel tempo, mi colpì quello di Scribe e Legouvé. La varietà dell’azione che poteva offrirmi situazioni nuove ed eleganti, la fusione della commedia e del dramma nella cornice dell’ambiente settecentesco (che conoscevo bene), il passionale amore della protagonista toccarono il mio cuore e accesero la mia fantasia»: ecco come Francesco Cilea – che, nel corso della sua carriera, fu anche direttore del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo – spiegava perché aveva deciso di trarre un’opera da Adrienne Lecouvreur di Eugène Scribe ed Ernest–Wilfrid Legouvé, “comédie–drame en cinq actes en prose” ispirata alla figura di una vera attrice. Adrianne Lecouvreur, infatti acclamata interprete della Comedie Française, era vissuta tra il 1692 e il l730 , meritandosi da parte di Voltaire l’appellativo di “figlia dell’amore”, ed era morta molto probabilmente per un’emorragia interna, anche se si mormorò che fosse stata avvelenata dalla sua rivale in amore, la principessa di Bouillon. Il testo teatrale di Scribe e Legouvé aveva debuttato a Parigi, proprio alla Comédie–Française, il 14 aprile 1849 e sarebbe poi diventato cavallo di battaglia di attrici come la Bernhardt e la Duse. Piaceva il gioco del teatro nel teatro, il contrasto tra il mondo della nobiltà e il palcoscenico, un Settecento ricreato tra intrighi politici e cicisbei (Cilea inserirà persino un balletto a tema mitologico), l’infelice storia d’amore tra Adriana e Maurizio, tutti elementi che si ritrovano anche nell’opera, che andò in scena al Teatro Lirico di Milano il 6 novembre 1902 con uno straordinario successo: Angelica Pandolfini era Adriana,mentre Enrico Caruso aveva il ruolo di Maurizio.
Titolo molto frequente fino agli anni Sessanta, Adriana Lecouvreur ha scontato l’ostracismo della critica che ha colpito un po’ tutto il teatro musicale italiano del primo Novecento. L’elegante sensibilità dell’opera di Cilea è però sempre stata apprezzata dal pubblico grazie all’interpretazione di illustri primedonne del passato come Magda Olivero, Renata Tebaldi e Raina Kabaivanska – protagonista dell’ultima produzione palermitana nel 1996 – che hanno passato idealmente il testimone a un’altra grande cantante e interprete di oggi come Daniela Dessì. Accanto a lei, sul palcoscenico del Teatro Massimo il tenore Fabio Armiliato nel ruolo di Maurizio e il mezzosoprano Ildiko Komlosi quale principessa di Bouillon; Michonnet sarà il baritono Alberto Mastromarino. Il cast comprende inoltre Roberto Tagliavini (Il principe di Bouillon), Aldo Orsolini (L’abate di Chazeuil), Paolo Orecchia (Quinault), Gregory Bonfatti (Poisson), Patrizia Gentile (Mlle Jouvenot) e Luisa Francesconi (Mlle Dangeville). Nelle recite del 22 e 25 febbraio i ruoli di Adriana, Maurizio,e la Principessa saranno affidati, nell’ordine, a Lisa Houben, Alfredo Portilla, e Agnes Zwierko .Vittorio Vitelli interpreterà Michonnet il 22 febbraio e il primo marzo, Nel ruolo del maggiordomo invece si alterneranno Daniele Bonomolo e Gianfranco Giordano.
Etoile ospite del Corpo di Ballo del Teatro Massimo per il celebre momento coreografico (firmato da Luciano Cannito) del terzo atto, “Il giudizio di Paride” è Alessio Rezza.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo torna dopo alcuni anni Donato Renzetti, mentre lo spettacolo è una storica produzione del Teatro dell’Opera di Roma con le scene di Ettore Rondelli e i costumi di Maria de Matteis; la regia è di Giulio Ciabatti. Il coro del Teatro Massimo è diretto da Andrea Faidutti. Il light designer è Claudio Schmid.
Calendario delle rappresentazioni: 21 febbraio ore 20.30 Turno Prime – 22 febbraio ore 17.30 Turno S1 – 24 febbraio ore 18.30 Turno C – 25 febbraio ore 20.30 Turno F – 27 febbraio ore 18.30 Turno B – 1 marzo ore 17.30 Turno D.
Costo dei biglietti: da euro 10 a euro 102, in vendita al botteghino del Teatro (martedì – domenica ore 10–15, tel. 0916053580 / fax 091322949 / biglietteria@teatromassimo.it), sul sito www.teatromassimo.it o nelle prevendite autorizzate in tutta Italia del circuito Amit–Vivaticket. Informazioni e prevendita 800 907080 (tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 17).
Per ulteriori informazioni, fotografie, video e richieste di accredito rivolgersi al seguente indirizzo email: stampatm@teatromassimo.it
Palermo, 16 febbraio 2009