14 maggio / 5 novembre 2023

Per la prima volta, Teatro Massimo e Palazzo Butera curano una mostra congiunta, che collega idealmente le sale del palazzo settecentesco affacciato sul mare con il Teatro, cuore pulsante della città.

Elisabeth Scherffig, Contrappunto ripercorre le scelte dell’artista tedesca che ha fornito le immagini per la stagione di opere, balletti e concerti del Teatro Massimo con una mostra che fa dialogare musica e disegno.

Il tratto libero dell’artista, che ha alle sue spalle una carriera internazionale ed espone per la prima volta a Palermo, agisce come un suono, dà il ritmo a un’esplorazione fra vigne, cave, geologie e mura romane dove lo sguardo genera curiosità in chi guarda.

OPERART
Scopri il Teatro Massimo e Palazzo Butera con il biglietto unico (15 euro), che dà accesso alla visita guidata del Teatro Massimo e alla collezione d’arte Valsecchi a Palazzo Butera.

Teatro Massimo 
Orari: tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30)
Piazza Verdi – Palermo
Visite guidate +39 091 60 53 267
email visiteguidate@teatromassimo.it
teatromassimo.it

Palazzo Butera
Orari: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 20.00
Via Butera, 18 – Palermo
Telefono +39 091 75 21 754
E-mail info@palazzobutera.it
palazzobutera.it

Sulla mostra

Le opere presenti sono state scelte dall’artista in risposta all’architettura monumentale del Teatro con cui si confronta. I grandi disegni esposti nel foyer – Senza titolo (2019) e Vigna (2016) – sono stati utilizzati per la grafica di due opere, ad apertura e a chiusura della stagione, il Kaiserrequiem e Orfeo ed Euridice. Sono pastelli che mostrano la maestria dell’artista nel padroneggiare il gessetto, che è la linea principale della sua ricerca sin dagli esordi. 

Nella sala pompeiana invece sono esposti due cicli: tre pastelli con le mura romane di Milano e dieci pannelli in seta. Con la loro imponenza, i Muri romani (1989) si stagliano all’interno della sala a pianta circolare, quasi ad accompagnarne il movimento e a svelare cosa si cela dietro le decorazioni di fine Ottocento. Al centro invece, Quasi un paesaggio (2003) sviluppa all’interno del teatro a una dimensione intima, leggera e trasparente. Finora l’opera era stata esposta in due chiese di dimensioni monumentali (a Ornavasso e a Como nel 2010), ora si presta a essere utilizzata come luogo immaginario da cui può prendere vita una musica. Nelle sete sono cucite delle figurazioni di piccole case per gli attrezzi di pescatori in Andalusia.

Elisabeth Scherffig

Elisabeth Scherffig è nata a Düsseldorf nel 1949, vive a Milano dal 1971. Il suo lavoro si compone di tessiture di diversi materiali. Dalle opere su carta, dove affiorano spesso frammenti di città, alla scultura in porcellana, le combinazioni esplorano effetti di luce soffusi e delicati.
Il paesaggio urbano è un filo conduttore della sua ricerca e negli anni ha sperimentato sovrapposizioni, trasparenze e leggerezze, fino a creare un lessico personale. Al suo percorso sono state dedicate monografie, come Urbs et civitas (a cura di Angela Madesani, con testi di Gillo Dorfles e Antonello Negri, Baldini Castoldi Dalai, 2009), e mostre in Italia (Parva sed apta mihi, Milano, Studio Francesco Messina, 2014) e all’estero (Vitrea, Londra, Faggionato Fine Art, 2012; Over under sideways down, New York, Faggionato Fine Art, 2005). Nell’allestimento di Palazzo Butera inaugurato nel 2021, alla Scherffig è dedicata un’intera sala del piano terra. Fra le altre opere esposte, i disegni del grande ficus di Piazza Marina sono stati concepiti apposta per Palazzo Butera.