Ieri al Teatro Massimo di Palermo il recital di Juan Diego Flórez che ha incantato il pubblico con la sua voce unica e ineguagliabile. Applausi entusiasti ad ogni aria e già fin dall’ingresso sul palco per il tenore che ha cantato un programma di arie di grandi compositori del belcanto: da Gioachino Rossini a Gaetano Donizetti, a cui si sono aggiunte arie di Verdi, Puccini e del romanticismo francese, da Massenet a Gounod.
Una serata indimenticabile per la bravura e la generosità del tenore peruviano, in grandissima forma, che ha ammaliato il pubblico regalando anche venticinque minuti di bis (ben sei) a grandissima richiesta, oltre alle due ore già previste dal programma. Tra questi, alcuni cavalli di battaglia della canzone napoletana (“Torna a Surriento” e “Core ‘ngrato”) e del repertorio messicano, da “Cucurrucucú Paloma”, a “Granada”, a “Besame mucho”, fino al gran finale con il “Nessun dorma” dalla Turandot, cantato da Flórez con tutto il pubblico in piedi e accolto dall’ennesimo diluvio di applausi. Il dialogo con il pubblico è stato costante, divertito, affettuoso, con momenti che hanno coinvolto anche il Maestro Jader Bignamini, direttore musicale della Detroit Symphony Orchestra e direttore residente dell’Orchestra “La Verdi” di Milano, che ha condiviso con Flórez il successo di una serata entusiasmante e che ha guidato l’Orchestra del Teatro Massimo in un programma che comprendeva anche alcune pagine sinfoniche da opere, dalle sinfonie di Semiramide e Don Pasquale all’Ouverture da Le roi de Lahore di Massenet e alla Tregenda dalle Villi di Puccini.
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Giovannella Brancato
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