Dopo il quarto bilancio in attivo, 12 assunzioni di personale tecnico al Teatro Massimo. Contratti per aiuto-macchinisti, c’è anche la prima donna con questo ruolo. Sei di loro provengono dal percorso di formazione Legalit-Ars. A breve le graduatorie per altre tre figure: elettricisti, aiuto audiovisivi, attrezzisti.
Dodici assunzioni di personale tecnico alla Fondazione Teatro Massimo di Palermo. Sono aiuto macchinisti di palcoscenico, tra cui la prima donna con questo ruolo nella storia dell’istituzione lirica palermitana, una delle poche in Italia. Sono i primi dodici di una graduatoria di 34 idonei (stilata dopo l’esame di quasi quattrocento domande) alla quale il Teatro potrà attingere per le assunzioni a tempo determinato in relazione alle esigenze produttive e nel rispetto dei vincoli di bilancio. Le assunzioni sono regolate dal contratto nazionale collettivo di lavoro (IV° livello – area tecnico-amministrativa).
“Dopo quasi vent’anni anni il Teatro Massimo riapre alle assunzioni di personale tecnico – dice il sovrintendente Francesco Giambrone – un altro segnale positivo sullo stato di salute della Fondazione, dopo il quarto bilancio approvato in attivo, e una spinta verso il futuro. Un ulteriore motivo di soddisfazione è che sei dei dodici assunti, e quindici sui 34 idonei, provengono dal percorso di formazione Legalit-Ars, promosso dal Teatro Massimo insieme ad altre cinque teatri italiani. Un percorso di formazione, quindi, è diventato concreta opportunità di lavoro. E il Teatro oggi è in grado di assumere anche nei settori tecnici, con oculatezza e attenzione ai vincoli di bilancio e alle esigenze di produzione, ricominciando a investire sul futuro in uno dei settori strategici della Fondazione che negli ultimi tempi si era significativamente depauperato a seguito dei pensionamenti”.
Il progetto Legalit-Ars, progetto di formazione e diffusione delle Arti e mestieri dello spettacolo per lo sviluppo della Legalità, finanziato dal Programma operativo nazionale FESR “Sicurezza per lo Sviluppo”, Obiettivo Convergenza 2007-2013, è stato realizzato in partnership con il Teatro Bellini di Catania, capofila, il San Carlo di Napoli e il Teatro Pubblico Pugliese di Bari, con il coinvolgimento dell’Accademia Teatro alla Scala per l’attività di coordinamento e progettazione didattica. “L’assunzione di sei giovani formatisi grazie ai percorsi erogati nell’ambito di Legalit-Ars – dice il direttore generale dell’Accademia Teatro alla Scala – è la conferma che progetti come questi possono tradursi per le nuove generazioni in occasioni lavorative concrete e reali, in un settore in cui operano molteplici figure professionali, molto richieste dal mercato”.
“Si conferma il percorso virtuoso del Teatro – dice Leoluca Orlando, sindaco e presidente della Fondazione Teatro Massimo – motore di cultura e di economia della cultura. Queste assunzioni confermano non solo lo stato di buona salute finanziaria dell’ente, ma anche il fatto che la sua attività produttiva è sempre più ricca e bisognosa di professionisti e professionalità nuove”.
I dodici aiuto macchinisti sono stati selezionati dopo un bando pubblico sulla base del curriculum, di una prova pratica in palcoscenico sull’utilizzo delle attrezzature, e di un colloquio. A valutare, una commissione nominata dal sovrintendente e composta da cinque componenti, di cui uno esterno. Le selezioni si sono svolte per altre tre figure tecniche: aiuto elettricisti, aiuto audiovisivi, aiuto attrezzisti. A breve sarà pubblicata la graduatoria anche per queste figure, che saranno assunte con contratto a tempo determinato in base alle esigenze di produzione.
Obiettivo: intervenire in ambito formativo e artistico con azioni in grado di generare un impatto positivo a favore del tessuto sociale delle regioni del Sud in un’ottica prioritaria di diffusione del concetto di legalità. Quattro i corsi che si sono svolti al Teatro Massimo tra il 2014 e il 2016, condotti da maestranze del Teatro e docenti esterni: per macchinisti, per sarti, per fotografi e per elettricisti. Il progetto si è sviluppato in linea con le indicazioni provenienti dalla Comunità europea che, negli ultimi anni, ha posto l’accento sull’aggravarsi di fenomeni quali l’abbandono scolastico, sulla necessità sempre maggiore di una formazione specifica e qualificante, sullo sviluppo di un mercato del lavoro dinamico e di una ricerca attiva del lavoro.