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My Fair Lady con la regia di Paul Curran e Wayne Marshall sul podio. Il grande musical torna al Teatro Massimo con un cast inglese. Canto, danza, orchestra, per uno spettacolo travolgente.

Attesissima prima al Teatro Massimo di Palermo il 26 novembre per My Fair Lady, il famoso musical di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe sotto la bacchetta del direttore inglese Wayne Marshall e con la regia dello scozzese Paul Curran. L’allestimento, in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli, vede le scene di Gary Mc Cann e i costumi di Giusi Giustino, con le coreografie di Kyle Lang e le luci di David Martin Jacques. Il grande musical è ritornato così con un allestimento sontuoso al Teatro Massimo dopo una lunga assenza (l’ultimo spettacolo era stato nel 2001 Lady in the Dark di Kurt Weill su testi di Ira Gershwin, protagonista un’indimenticabile Raina Kabaiwanska). Canto, danza, recitazione, intessuti su un testo che ha tutta l’arguzia di G. B. Shaw, creatore degli immortali personaggi di Eliza Doolittle e Henry Higgins che in chiave moderna e divertente riprendono il mito di Pigmalione, lo scultore greco che si innamorò della propria creazione. Nel caso di Eliza, la creazione è tutta intellettuale: quello che Higgins ricrea è infatti il linguaggio della sua “creatura”. 

Per My Fair Lady Paul Curran ha fatto muovere i personaggi nelle scene tipicamente inglesi disegnate da Gary Mc Cann: il mercato di fiori di Covent Garden, la corsa dei cavalli di Ascot, soprattutto lo studio del professor Higgins, interamente rivestito di libri. È un allestimento quindi che si mantiene fedele al musical su libretto di Alan Jay Lerner e con le musiche di Frederick Loewe e al film che ne fu poi tratto, indimenticabili protagonisti Rex Harrison, che aveva creato il ruolo di Higgins anche nel musical, e una bravissima Audrey Hepburn, perfettamente credibile nella trasformazione da scomposta fioraia a elegante lady (anche se all’epoca non mancarono le critiche perché il produttore aveva preferito l’attrice hollywoodiana a Julie Andrews, che aveva tenuto a battesimo la parte a New York).

In scena al Teatro Massimo vi è stato invece un cast di attori e cantanti inglesi provenienti dai teatri del West End londinese, la mecca europea del musical: nei panni di Eliza Doolittle Nancy Sullivan, che all’attività in teatro (The Beggar’s Opera, L’anima buona di Sezuan di Brecht, Les Misérables), cinematografica e televisiva unisce quella con l’associazione W1WORKSHOPS, da lei fondata, per rendere la recitazione accessibile e alla portata di tutti: un progetto che risponde molto bene al personaggio di Eliza, che vuole elevarsi socialmente migliorando il proprio modo di parlare e quindi la propria cultura. Il professor Higgins, lo scorbutico e misogino professore di fonetica che con i suoi insegnamenti rende possibile la metamorfosi di Eliza, è stato interpretato da Robert Hands, per il quale tra le interpretazioni teatrali più recenti si ricordano Come From Away al Phoenix Theatre, per il quale è stato nominato all’Olivier Award come Best Supporting Actor, Her Naked Skin e Betrayal alla Salisbury Playhouse e Mrs Henderson Presents al Noël Coward Theatre. Il paziente colonnello Pickering è stato interpretato da John Conroy, il padre di Eliza, Alfred P. Doolittle, definito da Higgins “il più originale moralista d’Inghilterra”, da Martyn Ellis. A corteggiare romanticamente Eliza vi era invece il giovane Freddy Eynsford-Hillinterpretato da Rhys Whitfield. Nei ruoli delle due nobildonneMrs. Higgins e Mrs. Eynsford-Hill le attrici Julie Legrand e Gillian Bevan, la governanteMrs. Pearce era interpretata da Rosemary Ashe. Completavano il cast Andy Brady (Jamie) Graham Mackay-Bruce (Harry) e i componenti dell’nsemble: Helen Colby, Myke Cotton, Jade Davies, Nicholas Duncan, Olivia Holland-Rose, James Hume, Fiona O’Carroll, Brad Veitch. Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo, maestro del Coro Ciro Visco. 

Repliche fino al 3 dicembre, biglietti da 125 a 15 euro.

La biglietteria è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle ore 18.00 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima e fino a mezz’ora dopo l’inizio.

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Angela Fodale