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Stefano Bartezzaghi, Gian Antonio Stella, Pietrangelo Buttafuoco. Tre grandi appuntamenti in musica per la stagione estiva del Teatro Massimo. All’Atrio della Biblioteca comunale, si parte lunedì 24 luglio con “Musica delle parole”.
Il primo scrittore e linguista; il secondo giornalista e censore degli sprechi pubblici; il terzo giornalista e scrittore con una dolente passione per la sua terra, la Sicilia. Stefano Bartezzaghi, Gian Antonio Stella, Pietrangelo Buttafuoco. Sono loro i tre protagonisti del ciclo di concerti all’Atrio della Biblioteca comunale di Casa Professa in programma lunedì 24, sabato 29 luglio e mercoledì 2 agosto, sempre alle 21 per la stagione estiva del Teatro Massimo “Summerwhere”. Una formula di successo collaudata già l’anno scorso, quella della “lectio” introduttiva e del concerto a tema.
Quest’anno si comincia, lunedì 24 luglio, con “Musica delle parole”, protagonisti Stefano Bartezzaghi e le musiche di Claude Debussy, Erik Satie, Darius Milhaud, György Ligeti.
L’abilità con le parole di Bartezzaghi accompagna un programma di musiche scritte da compositori abilissimi nel “giocare” con il linguaggio musicale. Si inizia con la trascrizione per orchestra realizzata da Claude Debussy di una Gymnopédie di Erik Satie, forse il “meno serio” dei compositori di “musica seria”. Segue poi il circo di personaggi che affolla Le boeuf sur le toit di Darius Milhaud, balletto su testo di Jean Cocteau composto negli anni Venti per i Ballets Russes di Sergej Diaghilev. Sempre di Milhaud e anch’esso intriso di motivi sudamericani è Scaramouche, in origine una suite per due pianoforti, poi trascritta per orchestra e sax. Infine il Concert Romanesc di Ligeti, con i suoi riferimenti al folklore rumeno, fu composto in Ungheria nel 1951 e subito vietato dalla censura per il suo linguaggio troppo ardito, tanto che fu eseguito solo nel 1971. Direttore Marco Angius, sax Giuseppe Lanzi, Orchestra del Teatro Massimo.
Secondo appuntamento sabato 29 luglio con “Patria e patrie”, protagonista Gian Antonio Stella e le musiche di Beethoven (ouverture di Coriolano), Mahler (Adagietto. Sehr langsam
dalla Sinfonia n. 5 in Do diesis minore), Robert Schumann (Sinfonia La primavera). Coriolano è l’eroe romano che sceglie di tradire la patria alleandosi con il nemico: un tema particolarmente importante per il romanticismo tedesco, che da Beethoven in poi ha sempre al centro della propria attenzione la dicotomia tra la solitudine dell’individuo e il suo dovere nei confronti della società, proprio il tema che attraversa la produzione giornalistica e i bestseller di Gian Antonio Stella, uno per tutti “La Casta”. L’Adagietto della Quinta Sinfonia di Mahler, scelto da Luchino Visconti per la colonna sonora di Morte a Venezia, ne è diventato il simbolo. Direttore Daniel Smith, Orchestra del Teatro Massimo.
Infine, mercoledì 2 agosto l’appuntamento è intitolato “L’astuzia del bello” con Pietrangelo Buttafuoco e le musiche di Adams, Jarrett, Nyman, tre musicisti americani che rispecchiano nelle loro composizioni la grande varietà musicale in cui, grazie alla diffusione della radio e del disco, è cresciuta la generazione nata alla metà degli anni ’40. In programma, di John Adams, Grand Pianola Music, ispirata a un sogno del compositore in cui due limousine nere si trasformavano in pianoforti a coda: ne emergono reminiscenze di Beethoven e Rachmaninov ma anche di Liberace, Wagner, The Supremes, Charles Ives e della musica per banda di Sousa. Di Keith Jarrett una prima esecuzione italiana, Elegy per violino e orchestra, pubblicata nel 1994 all’interno dell’album Bridge of light, considerato come una raccolta di brani che si inseriscono nella tradizione della grande musica classica americana da Samuel Barber in poi. Infine, The Piano Concerto di Michael Nyman, che rielabora la colonna sonora del film The Piano di Jane Campion, composta da Nyman tra il 1991 e il 1992. Direttore Loris Capister, pianoforte Gilda Buttà, violino Silviu Dima, pianoforti Pasquale Lo Cascio, voci Natasa Katai, Loredana Megna, Claudia Munda.
Orchestra del Teatro Massimo.