The Magic Flute returns from Wednesday 21st to the Teatro Massimo with an extraordinary cast. Directed by Roberto Andò, Gabriele Ferro on the podium, the orchestra pit raised. Two Sicilians among the artists: the star Paolo Fanale, making his debut at the Massimo, and Laura Giordano. Papageno is Markus Werba. An entirely Mozartian October: the Theatrical Impresario is in the Sala Unu.
Press Release, Palermo October 19 2024
In the words of director Roberto Andò, “in addition to being Mozart’s musical testament, it is one of the pinnacles of artistic creation of all time”. It’s Die Zauberflöte, the Magic Flute, which returns from Wednesday 21st to the Teatro Massimo in Palermo with Andò as director, Gabriele Ferro as director, Gianni Carluccio as designer of sets and lights, Nanà Cecchi as costume designer, and a cast of young stars, including two Sicilians : Tamino is Paolo Fanale, a 33-year-old tenor from Palermo who has become a web star with one million and 200 thousand views in a week for his Stabat Mater by Rossini sung in a t-shirt, on his debut on the Massimo stage; Pamina is Laura Giordano, a favorite of the audience at the theater where this year she played Le fille du regiment and Le Toréador, fresh from successes on the international stage. Orchestra, Choir and Children’s Choir of the Teatro Massimo.
Full press release in Italian below.
Ma sono tutti gli artisti di straordinario livello, del primo e del secondo cast: Papageno è Markus Werba, che nel 1998 si rivelò come protagonista del Così Fan Tutte, ultima regia di Giorgio Strehler. Ekaterina Bakanova è la seconda Pamina, reduce dal successo di Traviata alla Royal Opera House. Andrea Mastroni è Sarastro del primo cast, prossimo a calcare le scene di New York, di Madrid e di Amburgo con Rigoletto; Antonio di Matteo è Sarastro del secondo cast, uno dei talenti più promettenti della sua generazione; Fabrizio Paesano è il secondo Tamino, che ad appena trenta anni ha calcato i palcoscenici internazionali.
Domenica 18 alle 17.30 l’antegenerale con i Giovani del Teatro Massimo (e il secondo cast), martedì 20 alla stessa ora la prova generale riservata come sempre ai dipendenti della Fondazione (e il primo cast). Mercoledì alle 20.30 la prima.
Il cast non è l’unico elemento di interesse dello spettacolo, allestimento nato proprio al Massimo nel 2001 e riproposto con grande successo in questi anni al Regio di Torino e al Teatro Lirico di Cagliari. Nel 2001 a dirigere c’era Julia Jones, prima donna a salire sul podio del Massimo a oltre un secolo dalla nascita del teatro. Questa volta c’è Gabriele Ferro, direttore musicale del Massimo, che ha optato per un’esecuzione di impronta filologica: con l’orchestra ridotta numericamente, in formazione quasi cameristica, come nel Settecento. Per questa ragione la buca è stata sollevata rispetto alla posizione abituale.
È solo la quarta volta del Flauto Magico al teatro lirico di Palermo: la prima fu nel 1961, la seconda nel 1982, la terza appunto nel 2001, con questa produzione. Uno spettacolo amatissimo, questo, per la piacevole levità e l’impianto fiabesco, abile nel riprodurre, seppur in maniera non didascalica, l’atmosfera dell’Egitto immaginario in cui la vicenda è ambientata, fatta di magie, riti di iniziazione, avventure in perfetto equilibrio tra natura e cultura.
“Il prodigio della musica di Mozart – scrive Andò nelle sue note di regia – sta nello svelarci che la dimensione “magica” della vita non è “altrove”, e nel mostrarci quanta irrealtà ci sia nel reale. La magia è nel vivere e nell’amare, così come è nel disordine etico del mondo, nell’incertezza delle leggi che vorrebbero conferire un ordine al caos, nel palesarsi improvviso del triviale, del farsesco, e dunque nel trascorrere incessante, in ogni attimo della vita, dalla commedia. Il carattere irresistibile di quest’opera risiede nel fatto che essa ci affranca da ogni pesantezza psicologica, travolgendoci in un’avventura musicale e teatrale che attraverso la leggerezza è in grado di preservare il senso d’ignoto dell’esistenza umana”.
Per il Teatro Massimo è un ottobre tutto mozartiano: in Sala Onu, fino al 27 ottobre, c’è l’Impresario teatrale, con la regia di Lollo Franco.