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Venerdì 28 settembre alle ore 20.30 nella Sala Grande del Teatro Massimo il direttore e violinista palermitano Fabio Biondi dirigerà la Messa in do minore K 427 di Wolfgang Amadeus Mozart con l’Orchestra del Teatro Massimo e il Coro diretto da Piero Monti. Solisti saranno il soprano Desirée Rancatore, anche lei palermitana, che torna al Teatro Massimo a pochi mesi da Fra Diavolo di Auber, il mezzosoprano Marina Comparato, il tenore Jeremy Ovenden e il basso palermitano Ugo Guagliardo.
Fabio Biondi, che ieri ha ricevuto dall’Università degli Studi di Palermo la Laurea Magistrale honoris causa in “Musicologia e Scienze dello Spettacolo”, terrà giovedì 27 settembre, accompagnato al clavicembalo da Basilio Timpanaro, una lezione-concerto in occasione dell’inaugurazione dei corsi del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo.
Nato a Palermo, Fabio Biondi ha iniziato giovanissimo la sua carriera internazionale, spinto da una precoce curiosità culturale e musicale che lo ha portato a collaborare come primo violino con i più famosi ensemble specializzati nell’esecuzione di musica antica con strumenti originali. Nel 1990 ha fondato Europa Galante che in pochissimi anni, grazie ad un’attività concertistica estesa in tutto il mondo e a un incredibile successo discografico, è divenuto l’ensemble italiano specializzato in musica antica più famoso e più premiato in campo internazionale. Nel 2002, per l’insieme dell’attività concertistica e l’esecuzione del Trionfo dell’onore al Festival Scarlatti di Palermo, l’Associazione Nazionale dei Critici Musicali ha assegnato il “Premio Abbiati” a Fabio Biondi ed Europa Galante, premio che ha ricevuto nuovamente nel 2008. Dal 2011 è Accademico dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Composta nel 1783, la Messa in do minore è l’ultima composizione scritta da Wolfgang Amadeus Mozart per essere eseguita a Salisburgo: il giorno dopo la prima esecuzione Mozart lasciò la città per non tornarvi mai più. La parte del soprano era stata scritta per la moglie Constanze, poiché la messa era stata composta in rendimento di grazie per la sua guarigione da una grave malattia. La Messa in do minore fu però eseguita in forma non completa (è probabile che nell’esecuzione di Salisburgo Mozart abbia inserito brani da composizioni precedenti) e il Credo si limita a due sole sezioni, mentre manca del tutto l’Agnus Dei; anziché completarla, Mozart preferì riutilizzarne alcune pagine per la cantata Davidde penitente.
Angela Fodale