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Debutta al Teatro Massimo di Palermo, venerdì 13 alle 18:30 e sabato 14 maggio alle 20:00, “Cenere” di Gery Palazzotto, una tragica storia italiana.

Nel trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, il Teatro Massimo di Palermo presenta l’opera-inchiesta del giornalista e scrittore Gery Palazzotto sui misteri ancora irrisolti delle stragi Falcone e Borsellino. Con le musiche di Marco Betta, Fabio Lannino e Diego Spitaleri, la narrazione di Gigi Borruso, le coreografie di Alessandro Cascioli e Yuriko Nishihara, gli artworks di Francesco De Grandi, “Cenere” usa nuovi linguaggi per affrontare vecchie ferite collettive.

Cenere” è il capitolo finale di una trilogia di teatro d’inchiesta, prodotta dal Teatro Massimo di Palermo, scritta e diretta da Gery Palazzotto, iniziata cinque anni fa con “Le parole rubate” (2017) e portata avanti con “I traditori” (2019). L’opera che sarà in scena al Teatro Massimo in Sala Grande, venerdì 13 maggio alle 18:30 sabato 14 alle 20:00, ricostruisce e analizza i passaggi fondamentali dei misteri delle stragi del 1992 in cui morirono Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti delle scorte Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

“Sono passati trent’anni – spiega Gery Palazzotto – e la cenere è quel che resta, una sorta di nemesi, dopo una incredibile sequela di indagini, processi, vicissitudini giudiziarie, anomalie, colpe mai espiate, e “parole non dette” del più clamoroso depistaggio dell’Italia repubblicana”.

In scena, a tessere il filo del racconto, l’attore Gigi Borruso, che si sdoppia in due personaggi contrapposti: “un faccia a faccia tra due visioni opposte – prosegue Palazzotto – quella del protagonista delle precedenti opere, che ha fiducia nella giustizia pur essendo lacerato da mille dubbi, e quella di un alter ego negativo, il siciliano convinto che la mafia dia lavoro e che le teorie del complotto siano tutte stupidaggini. Nel racconto dei misteri delle stragi che nel 1992 cambiarono la storia di questo Paese, il bene e il male, il bianco e il nero, si dividono la scena, ognuno con la sua rivelazione, ognuno col suo carico di dolore, ognuno con una tesi inconfessabile. “Cenere” è la celebrazione della verità del dubbio “.

L’opera si avvale di musiche originali che incrociano diversi universi sonori, composte da Marco Betta, nel duplice ruolo di sovrintendente e compositore, dal bassista e chitarrista Fabio Lannino e dal pianista e compositore jazz Diego Spitaleri. “La cosa più bella – dice Marco Betta – è stato il nostro lavorare insieme, ascoltandoci l’un l’altro, contro ogni individualismo e nel segno della massima condivisione”.

In scena insieme a loro Antonino Saladino, al violoncello, e un intervento della Massimo Youth Orchestra, diretta dal maestro Michele De Luca. A legare il filo di una narrazione artistica globale, l’artista visivo Francesco De Grandi Artworks con le elaborazioni grafiche di Azzurra Messina e le coreografie ideate ed eseguite da Yuriko Nishihara Alessandro Cascioli, solisti del Corpo di ballo del Teatro Massimo che rappresentano le schegge delle drammatiche esplosioni dei due attentati. Videomaking di Antonio Di Giovanni Davide Vallone.

Biglietti: da 30 a 12 euro

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Durata spettacolo: 75 minuti

Nel pomeriggio di sabato 14 maggio, alle 18:30 in Sala Onu, per le presentazioni delle opere in scena a cura dell’Associazione Amici del Teatro Massimo, gli autori Marco BettaFabio LanninoDiego Spitaleri Gery Palazzotto incontreranno il pubblico per presentare “Cenere”. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria via email a amicidelteatromassimo@gmail.com

Ufficio stampa
Fondazione Teatro Massimo

Giovannella Brancato
giobrancato@teatromassimo.it