This content is available in Italian only.

Capolavori russi per il concerto diretto da Omer Meir Wellber con l’Orchestra del Teatro Massimo. Solista Julian Rachlin al violino.


Un appuntamento da non perdere, giovedì 19 maggio alle 20.30, con il concerto diretto da Omer Meir Wellber con l’Orchestra del Teatro Massimo e la partecipazione solistica del violinista Julian Rachlin, una delle personalità artistiche più rinomate del nostro tempo.


Il programma si apre con Il lago incantato di Anatolij Ljadov, una breve composizione per orchestra composta nel 1909, che rappresenta una sorta di anello di passaggio tra Il lago dei cigni di Čajkovskij e L’uccello di fuoco di Stravinsky. Atmosfere romantiche pervase dalle nebbie che avvolgono il lago del titolo, con la superficie delle acque definita dagli archi che si increspa con gli interventi dell’arpa e dei legni o per il nostalgico richiamo dei corni.


A seguire il Concerto per violino di Pëtr Il’ič Čajkovskij, solista al violino Julian Rachlin, una delle personalità artistiche più rinomate del nostro tempo. Ha suonato con i Munchner Philarmoniker, le Filarmoniche di Los Angeles, di Oslo, della Scala, tra le altre, ma ha anche diretto le Orchestre di Chicago, di Berlino, di Israele, di Mosca.
Composto in appena un mese, tra il marzo e l’aprile del 1878, il Concerto per violino è il trionfo dell’anima russa, nonostante le accuse di “occidentalismo” che ricevette. Čajkovskij si muove con estrema libertà ritagliando per il solista interventi che sembrano quasi improvvisati che danno modo a Rachlin di mostrare tutto il suo straordinario virtuosismo.


L’epilogo del concerto è affidato alla Sesta sinfonia di Šostakovič, del 1939. La più breve delle quindici sinfonie del grande compositore russo con i suoi tre movimenti, difficilmente riconducibili al modello della sinfonia classica. Il primo, un Largo, ha durata notevolmente maggiore rispetto ai due movimenti rapidi che lo seguono. Molto differente da tutte le precedenti sinfonie del grande compositore russo, venne da lui così definita ” La mia sesta sinfonia differisce nel carattere della sua musica dagli stati d’animo e dagli umori della precedente, con la sua tensione tragica. La musica è soprattutto contemplativa e lirica”.


Biglietti: da 30 a 12 euro


Ufficio Stampa
Fondazione Teatro Massimo

Giovannella Brancato

giobrancato@teatromassimo.it